Le origini

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“Di poi si postino i balestrieri lontano da detta rotella o segno, per passi CXX donde si tratta a quel segno da ciascun balestriere, ma una sola volta.”

– Ordo Pro Balistarii, 1443 –

La storia di Lucca, la nostra storia

La tradizione della balestra antica all’italiana viene riportata alla luce nella città di Lucca  il 10 ottobre del 1970, quando un gruppo di amici, con la collaborazione dell’Avv. Santini, decide di redigere lo Statuto della Compagnia Balestrieri Lucca. L’obiettivo comune era quello di far rivivere l’antico “Palio della Balestra”, disputato ininterrottamente a Lucca dal XII° al XVII° secolo. 

L’idea fu principalmente di due amici restauratori, Giuliano Marchetti e Claudio Marraccini, che poco tempo prima si erano recati nella città di Massa Marittima per assistere al “Balestro del Girifalco”, rimanendone affascinati e decidendo di prendervi spunto. I soci fondatori si occuparono così della realizzazione delle prime balestre e della ricerca delle fonti storiche presso l’archivio di Stato. Grazie alla collaborazione dell’allora sindaco Giovanni Martinelli il progetto riscontrò un immediato successo, non solo in Italia ma anche all’estero, dove si tennero numerose tournée: Montecarlo, Reims, Londra, Lione, Berlino, Baviera, Thune, ecc.

Ormai da 50 anni, la Compagnia Balestrieri Lucca organizza rievocazioni storiche, prima fra tutte il “Palio di San Paolino” in occasione dei festeggiamenti del patrono cittadino, nonché, da quasi un quarto di secolo, la “Festa della Libertà”, il “Palio di Santa Croce” e il “Mercato medievale”. Queste sono riconosciute ed inserite nel registro delle manifestazioni della regione Toscana, dando lustro alla nostra città. 

Inoltre, la Compagnia Balestrieri Lucca partecipa attivamente alla vita cittadina con mostre, conferenze, concerti e lezioni di storia medievale. Svolge anche da centro aggregativo per i giovani che intendono cimentarsi nelle varie attività proposte dall’associazione e nella salvaguardia delle tradizioni. La nostra attività è basata sul contributo di volontari, amanti di Lucca e della sua storia.

Le origini della Balestra a Lucca

La notizia più antica che ci è pervenuta sulla presenza delle balestre in Lucca si fa risalire al 1169, allorché, durante la guerra con la vicina Pisa, il governo della città, preoccupato dai continui assalti pisani, chiede aiuto a Genova che invia un certo numero di balestrieri al fine di aumentare la potenza delle difese lucchesi ed in particolare delle rocche di Corvara e di Agnano. Altre notizie pervengono dallo Statuto del Comune di Lucca del 1308 che detta norme specifiche sui “sagittarii”, precisando che chiunque in caso di “sturmo, aerta, od altro simile avvenimento”, sia colto a scagliare frecce con la balestra dalla propria abitazione sarà punito con una sanzione di 500 libbre e con la distruzione integrale dell’abitazione.

Da uno statuto del 1372 si può rilevare con precisione l’armamento dei balestrieri cittadini che erano distinti in connestabili o caporali ed armati semplici. I primi erano armati con una corazzina o lorica, armatura in ferro a protezione del capo, gladio, spada, faretra, crocco e balestra; per i secondi invece era indicato solo l’armamento del capo, il gladio, il crocco e la balestra.

Nel documento del 26 aprile 1381, che sancisce la riorganizzazione dell’esercito del territorio extraurbano, si prevede che su 2000 armati delle Vicarie, 1350 debbano essere balestrieri, 400 palvesari e 250 tavolaccini. I balestrieri erano obbligati, dal Governo stesso, ad una serie di esercitazioni prefissate, sotto la sorveglianza di appostiti incaricati accompagnati o da un Milite del Podestà e da un notaro dell’Ufficiale di Custodia, sotto la pena di venti soldi piccoli nel caso di assenza ingiustificata. Dette esercitazioni erano effettuate in appositi campi di tiro realizzati a Pontetetto, a Ponte San Pietro e San Pietro a Vico.

Lo stesso Castruccio Castracani dell’Antelminelli (1290-1330), Signore di Lucca dal 1305 al 1330, volle che fosse istituito un premio da destinare ai balestrieri più capaci al fine di invogliare i giovani all’esercizio di tale arma ritenuta “ad defensionem strumentum aptissimum”. Da lì all’organizzazione di un Palio il passo è stato breve ed è certo che venisse già disputato in città, in occasione delle principali festività, sin dalla fine del 1300. Presso l’Archivio di Stato di Lucca è tuttora conservato un documento “ordo pro balistarii”, datato 26 giungo 1443, in cui si stabiliscono tutte le regole per la disputa del Palio delle Balestre. Il documento è di fondamentale importanza in quanto è risultato essere il più antico regolamento per gare di tiro oggi esistente in Europa! Il “Palio di San Paolino”, ancor oggi è disputato secondo quelle norme scritte sei secoli fa dai nostri avi, anche se, per motivi tecnici, si sono dovute apportare alcune piccole modifiche che comunque non ne vanno ad alterare i significati. Il Palio si disputa la sera del 12 luglio (Festa di San Paolino, Patrono di Lucca) fra i balestrieri appartenenti ai Terzieri cittadini che possono parteciparvi solo se forniti di balestra e freccia propria secondo un ordine di tiro estratto dalla Giuria.

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